una tazza di mare in tempesta

dal Moby Dick di Herman Melville
un viaggio in mare di Roberto Abbiati
in compagnia di Johannes Schlosser
musiche originali di Fabio Besana
teatro de gli Incamminati
spettacolo realizzato con il contributo di Armunia

Paolo Gorietti, distribuzione internazionale  +39 339 5922993                        paolo.gorietti@tiscali.it

 

Ogni voltache mi accorgo ad atteggiare le labbra al torvo, ogni volta che nell’anima scende come un novembre umido e piovigginoso, ogni volta che il malumore si fa tanto forte in me… allora dico che è tempo di mettermi in mare al più presto, questo è il mio surrogato della pistola e della pallottola.

Il mare. Che mare? Il rumore del mare. Cosa ti fa venire in mente il rumore del mare?
Il Moby Dick di Melville. Un libro. Tutto il mare in un libro.
S’accende qualcosa ogni volta che lo si prende in mano, il libro, e allora poi si comincia a immaginare in grande, balene, velieri, oceani, via, le cose più esagerate.

 

Una piccola installazione, una piccola performance, per poco pubblico che assista a piccoli oggetti che evochino grandi cose.
Tutto rubato da Melville, per pochi minuti.
Come se si fosse nella stiva di una baleniera. Tutto qui

Il Libro
Un tentativo di di Matteo Codignola edito da Adelphi racconta dettagliatemente le vicende dello spettacolo, con un prologo ed un divertente epilogo.

Scheda

Il racconto si svolge il una piccola stiva di legno che misura 4 m. per 2,70 m. e alta 2,40 m.

Sulle pareti di questa costruzione sono in mostra le piccole scene che si animano durante lo spettacolo. Il pubblico quindi segue dal centro della stanza quello che si svolge intorno.

Lo spazio minimo però per l’allestimento è di 6 m. per 7 m. con un’altezza minima di 3 m.

La sala deve essere totalmente oscurata.

Trovandosi l’entrata della stiva sul lato corto (frontale) è necessario che l’entrata per il pubblico sia sullo stesso lato della stanza che ci ospita.
Dentro questo piccolo spazio ci possono stare una quindicina di spettatori seduti sul pavimento in legno, con anche la disponibilità di alcuni sgabelli.
La durata del racconto è di 20 minuti, preceduti da una presentazione.
Tra uno spettacolo e l’altro è necessario l’intervallo di 20 minuti, per riallestire la scena.
Per gli incontri con le scuole bisogna prevedere uno spazio d’attesa, o di lavoro che permetta la turnazione dei gruppi.

Scheda tecnica

Corrente elettrica 5 kw. con presa cee 5 poli
(tre fasi neutro e messa a terra) da 32 ampere.
oltre che a una normale presa di corrente 220 volt.
Oscurabilità
Montaggio 5 ore
Smontaggio 3 ore
2 facchini per il montaggio e lo smontaggio

Le recensioni

Alessandra Iadicicco su Il Giornale

Si annuncia timidamente come «Un tentativo», ma è un trucco riuscito, uno strano prodigio, un piccolo miracolo. Il suo artefice, o prestigiatore, Matteo Codignola, estrae una balena da una scatola. Guardatela bene: è inconfondibile, è proprio Moby Dick. Stava chiusa in una gabbiotto, uno scatolotto di legno, lungo quattro metri, alto e largo due, in cui il genio teatrale di Roberto Abbiati l’ha ridotta a uno spettacolo di 15 minuti per 15 spettatori offerto come Una tazza di mare in tempesta

Cristina Taglietti da Il Corriere della Sera

Si può mettere Moby Dick anche in una scatola. La gigantesca balena, con tutto il peso dell’ immaginario che si porta dietro non ne soffrirà, abituata com’ è alle riduzioni che editoria, cinema, teatro ne hanno fatto nel corso degli anni. Al Festivaletteratura, che si è aperto ieri a Mantova, Moby Dick ci sarà, protagonista di uno spettacolo che, in quindici minuti e per quindici spettatori alla volta, ne racconta la storia per intero. Si intitola Una tazza di mare in tempesta ed è una performance ideata e messa in scena dall’ attore e autore brianzolo Roberto Abbiati. In una scatola di quattro metri per tre, Abbiati racconta il classico di Melville servendosi di pochi oggetti: disegni, sculture, lampadine. Lo spettacolo ha ispirato a Matteo Codignola un bizzarro racconto che Adelphi manda in libreria in occasione di questo appuntamento con il Festival e che, almeno in parte, si presenta come un singolare programma di sala, illustrato con i disegni di Abbiati.

Nadia Fusini, «La metamorfosi di Moby Dick» da La Repubblica

Tutto si svolge, vi dicevo, in una scatola. Sì, una scatola, in cui è capitato anche a me di entrare, un certo pomeriggio piovoso, condotta per mano dal mio caro amico regista Carlo Mazzacurati. Ebbene, in soli quindici minuti, insieme con altri quattordici spettatori, ho assistito al prodigio della resurrezione dell’odissea di Ahab, alla follia del suo morboso inseguimento della balena bianca.

Nadia Fusini, «La metamorfosi di Moby Dick»

la Repubblica

, 6 maggio 200

Tutto si svolge, vi dicevo, in una scatola. Sì, una scatola, in cui è capitato anche a me di entrare, un certo pomeriggio piovoso, condotta per mano dal mio caro amico regista Carlo Mazzacurati. Ebbene, in soli quindici minuti, insieme con altri quattordici spettatori, ho assistito al prodigio della resurrezione dell’odissea di Ahab, alla follia del

suo morboso inseguimento della balena bianca.